Torna a parlare l'ex presidente del Padova, Marcello Cestaro. Amato e odiato, soprattutto odiato dal 2013 in avanti dalla piazza padovana, il Cavaliere vicentino, titolare di marchi arcinoti della Grande Distribuzione, come Famila, ha ammesso di seguire ancora le vicende biancoscudate: "Seguo sempre tutto - dice, intervistato oggi dal Gazzettino, sono ancora un grande tifoso. L’affetto con il pubblico di Padova rimane perché ho passato dieci anni importanti. Guardo sempre il risultato del Padova e mi arrabbio quando perde. Il mio pensiero va soprattutto a quei tifosi che sono sempre lì, con il caldo o con il freddo, seduti sui gradini a tifare Padova. Sono stati dieci anni intensi, è una storia lunga. Per vincere bisogna avere la capacità di scegliere gli uomini giusti. Bisogna avere quello che la butta dentro ma bisogna ricordarsi che il primo imperativo è non prenderle, come si diceva una volta. Tante volte noi pensavamo di andare a fare gol e poi invece lo prendevamo… La finale playoff Novara-Padova? Eravamo arrivati fino a lì, poi l’allenatore cambia quello con quell’altro. Forse non si faceva niente lo stesso, però… El Shaaarawy era giovane ma aveva tanta voglia: era lì che correva, correva, correva come un cavallino… L’addio nel 2013? Si era rotto qualcosa, dieci anni era stati tanti e in quel momento ho deciso che fosse l’ora di lasciar fare a qualcun altro. Non mi sono pentito".
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Padova, torna a parlare l’ex presidente Cestaro: “Seguo ancora la squadra, rimango un grande tifoso”
Il Cavaliere intervistato dal Gazzettino sui biancoscudati oggi e sull'addio del 2013: "Non sono pentito, era arrivato il tempo di lasciare ad altri"
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