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Momento d'oro per il Ravenna, partito alla grande e pronto a lottare per il primo posto fino alla fine. Il progetto va oltre i risultati sportivi e punta a creare una realtà di alto livello nel tempo. Prossimo passo: lo stadio. «Il prossimo anno lo porteremo a 10.000 posti, con manto erboso rifatto e gli sky box - spiega il direttore generale Paolo Scocco, alla Gazzetta dello Sport -. In fondo una volta, nel 1998, a vedere la Juve in Coppa Italia andarono 11.500 persone. C’è un’altra novità: «Tra un anno e mezzo avremo un nuovo centro sportivo in cen- tro. L’attuale andrà ai ragazzi delle giovanili».
Scocco non lo dice ma l’idea è che il prossimo anno si possa giocare in B. Serviranno altre idee, altri cambiamenti - nell’estate 2025, tra la D e la C, è cambiata quasi tutta la squadra titolare - e altri protagonisti, ma il doppio salto si è già visto altrove: non è impossibile. Ravenna-Arezzo di domenica dirà qualcosa in più, anche se l’inverno è lungo, il girone equilibrato e l’Ascoli ha legittime ambizioni.
Il Ravenna è fallito ed è rinato due volte: nel 2001 e nel 2012. Gioca la Serie C per la 46a volta e ha partecipato a 7 campionati di Serie B tra il 1993 e il 2008, con il miglior piazzamento nella stagione 1996-1997 chiusa all 8° posto. La società dal 2004 è presieduta da Ignazio Cipriani, nipote di Giuseppe Cipriani (che a Venezia ha creato l’Harry’s Bar), e di Raul Gardini. In estate è stato ripescato al posto del Caldiero, dopo la vicenda del Brescia, non senza polemiche.
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