Giugno come sempre è mese molto caldo per il calcio italiano. I club che hanno dato segni di debolezza economica devono rimettersi in sesto per poter presentare le domande di iscrizione e i tempi sono sempre stretti per espletare tutte le pratiche richieste. Quali quindi le squadre a rischio che potrebbero liberare posti per ripescaggi e riammissioni?
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Ripescaggi e riammissioni, a fine mese quadro più chiaro. Ecco le squadre in bilico
Partiamo dall'alto, con la Sampdoria, appena retrocessa in serie B, che deve ancora rendersi conto dell'entità dei suoi debiti.
Sampdoria. Il neo presidente Andrea Radrizzani deve fare i conti con le richieste degli agenti e delle banche e cerca una soluzione in tempi rapidissimi per iscrivere la squadra. Sullo sfondo, in caso di ulteriori problemi, resta l’altro imprenditore interessato da tempo al club, quell’Alessandro Barnaba da tempo sostenuto da Edoardo Garrone. Ai creditori è stato proposto il 60% e molti hanno detto di no.
Reggina. Ancora una volta si parla del club calabrese a rischio. Vicinissimo al crac l'estate scorsa, poi salvato in extremis, attende che il Tribunale di Reggio Calabria approvi il piano di ristrutturazione del debito (è stato proposto il 5% ai creditori, che si sono subito opposti). un eventuale lascia passare del giudice creerebbe un precedente pericoloso per tutto il movimento calcio italiano. La Reggina chiede infatti di pagare solo 700mila euro dei 15 milioni che ha di debito nei confronti dell’Agenzia delle Entrate (che ha già rifiutato) e aspetta una risposta in tempi brevi per potersi poi iscrivere al campionato di “B”.
Siena. Qui siamo in serie C, il club toscano è molto vicino alla sparizione. Tra tutti quelli menzionati qui è sicuramente quello più a rischio. Con solo due settimane di tempo per saldare i debiti e iscrivere la squadra al campionato la ‘naturale’, seppur triste, conseguenza sarebbe quella di dichiarare il fallimento sportivo e lasciare che il Sindaco scelga il progetto migliore per il futuro.
Pordenone. Il Tribunale deve discutere la richiesta di istanza di fallimento per il club neroverde, estromesso dai playoff per mano del Lecco. Il 20 giugno oltre all'udienza per il fallimento il Pordenone dovrà versare anche le quote arretrate della Covisoc.
Meno complicate e quindi risolvibili sembrano le situazioni di Turris e Messina, anch'esse comunque da monitorare. Sono stati intanto decisi i criteri di riammissione e ripescaggio nell'ultimo Consiglio Federale della Figc svoltosi a Roma lo scorso 30 maggio.
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