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Ripescaggi, la serie B prende tempo e tratta per i risarcimenti

Quali mosse adesso per uscire dall’impasse in cui sono finite serie B e serie C? Prendere tempo sembra la parola d’ordine in queste ore. Oggi l’assemblea della B potrebbe decidere di non decidere, e mettersi in scia alle...

Redazione PadovaSport.TV

Quali mosse adesso per uscire dall'impasse in cui sono finite serie B e serie C? Prendere tempo sembra la parola d'ordine in queste ore. Oggi l’assemblea della B potrebbe decidere di non decidere, e mettersi in scia alle comunicazioni che arriveranno da via Allegri. Scelta più confortevole, ma lecita. Del resto il pallino ora ce l’ha innanzitutto la Figc. Il guaio, per la B come per la C, è che i campionati ormai avanzano implacabili, e più si accumulano recuperi da giocare più si rischia di falsare il regolare svolgimento dei tornei. Le partite che le società ricorrenti hanno disputato in C, qualora fossero effettivamente ripescate, diventeranno gare fantasma, mai giocate. Mentre la Serie B dovrà fare i salti mortali per incastrare tutto e tutti, come in un tetris. Anche per questo bisogna scegliere in fretta quale strada prendere. Tra i presidenti di B, arrabbiati per la decisione del Tar e preoccupati all’idea di dover giocare ogni tre giorni per recuperare le gare perdute, da ieri si fa strada anche la paura di dover mettere mani al portafogli. Sarebbe una beffa per chi si è convinto ad abbracciare la battaglia di Balata (e Lotito) per avere qualche soldo in più dalla ripartizione della Melandri. Così ora qualcuno comincia a chiedersi se non sia meglio chiuderla qui, trovare lo spazio per le tre ripescate, fare qualche sacrificio, ma limitare i danni. Oppure, proposta avanzata già da qualche club, trattare con le ricorrenti una sorta di indennizzo che le convinca a ritirare i ricorsi e restare in C. La telenovela continua...

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