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Sciopero o no? Ecco la situazione in Lega Pro a quattro giorni dall’inizio del campionato

Redazione PadovaSport.TV

Il vice-presidente Umberto Calcagno, reggente del sindacato dopo l’addio di Tommasi, è deciso: «Nessuno obbliga i presidenti a prendere più di 22 giocatori. Perchè mettere un norma che lo impedisce a chi se lo può permettere? E’ una norma offensiva, i presidenti sanno fare calcio, la stagione scorsa solo un terzo di squadre ha speso più di un milione di stipendi e l’ha fatto mettendo fideiussioni a garanzia, come previsto. Se c’è gente che investe, perché impedirlo? Nessuno vuole limitare l’impiego dei giovani, ma nessuno deve sentirsi obbligato a usarli. E’ giusto che si competa con i mezzi che si hanno». Per l’Aic è un passo indietro: «Ci aspettavamo una programmazione pluriennale dando seguito a quanto avviato un anno fa, invece ogni volta cambia tutto e questo non aiuta le società e soprattutto la valorizzazione dei giocatori». La protesta è accompagnata da numeri: «Abbiamo fatto un calcolo sui giocatori del 1996 e 1997 utilizzati in C negli ultimi anni: su 270 nessuno ha giocato nell’ultimo torneo di A. La bellezza della C è la varia natura dei club, appiattendo i valori non c’è giovamento. E la storia dice che si vince anche coi giovani: basta saperli scegliere»

Francesco Ghirelli aveva risposto con un lungo e articolato comunicato, nei giorni scorsi, all’Aic. Adesso aggiunge: «Abbiamo cambiato norme perché c’è stato il Covid. Da febbraio non entra un euro nelle casse dei club, gli stadi sono chiusi e gli sponsor spariti. Rischiamo il default. Abbiamo chiesto cassa integrazione e credito d’imposta: non potevamo an- dare dal Governo con i costi di prima. Dei 21 milioni di Cig, 11 sarebbero andati a giocatori che hanno giocato solo mezzora in un campionato. Ma si può?». Resta il fatto che le società più facoltose potrebbero essere limitate: «No, perché comunque prenderanno sempre i migliori. La stagione scorsa hanno giocato fissi in media 16-17 giocatori a rosa, che in tutto arrivano a 21: quindi noi evitiamo che vengano tesserati giocatori che non vanno in campo ma costano. E poi le rose sono di 22, con il terzo portiere sono 23 e se c’è un infortunato lo sostituisci andando a 24; ci aggiungi un ragazzo del 2001 o 2002 e sei a 25: non bastano? E comunque in assemblea c’erano tutti i club». Resta il fatto che la proposta di talenti per la A è sempre modesta, forse serve altro: «La Juve ha fatto giocare Frabotta che era in C, perché non lo possono fare altri? La nostra mission è questa e stiamo studiando un sistema simile a quello del basket Usa per formare i talenti».

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