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Squadre under, la Lega Pro incassa quest’anno tre milioni extra

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I soldi che arrivano dalla massima serie sono aumentati con la presenza delle tre "squadre B"
Redazione PadovaSport.TV

Le squadre "under" piacciono tanto alla Lega Pro, è risaputo, che non vede l'ora di inserirle nell'organico dei 60 club non appena si presenta l'occasione di colmare un vuoto (quest'anno l'Ancona ha lasciato spazio al Milan Futuro). Uno dei motivi è indubbiamente l'extra alla voce "entrate": quest'anno Juventus, Milan e Atalanta hanno versato nella casse della Lega Pro oltre tre milioni di euro (come tassa di iscrizione). A questi si aggiungeranno, sempre dalla serie A, i soldi della mutualità (introdotta nel 2008 dalla cosiddetta “Legge Melandri”), nell'ultima stagione sono stati 27 milioni. La Lega Pro dunque è in parte "mantenuta" dalla serie A, motivo per cui non osteggerà mai il progetto delle seconde squadre. Progetto invece osteggiato fortemente dalla Lega B (e sarà interessante capire cosa succederà in caso di promozione di una delle attuali squadre under...).

L'evoluzione della serie C, dagli anni d'oro a oggi

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Una Serie C che nell’ultimo decennio, come ricostruisce oggi La Gazzetta dello Sport, ha dovuto fare i conti con una drastica riduzione delle squadre, soprattutto per motivi di natura economica, con club falliti o costretti a mollare per mancanza di denaro. Oggi la quota delle squadre professionistiche è 60, ma vanno tolte le tre della Serie A, quindi il numero dei club “puri” è 57. Sono lontani i tempi degli Anni 80-90, quando fino alla stagione 1990-91 c’erano 36 squadre (2 gironi) in C1 e 72 (4 gironi) in C2. Nel 1991-92 si arrivò a 36 (2 gironi) in C1 e 60 (3 gironi) in C2. l’anno successivo sempre 36 (2 gironi) in C1, ma 54 (3 gironi) in C2. Nel 2012-13 e 2013-14 si registrarono 33 squa- dre (2 gironi) in C1 e 36 (2 gironi) in C2. Dal 2014-15 fu attuata la riforma: 60 squadre (3 gironi) per una Serie C unica, numero che è spesso variato a seguito, come dicevamo, di rinunce e esclusioni. Anche se, a dir la verità, nelle ultime due stagioni le esclusioni sono state minime, come evidenziato dal dato di quest’anno che ha visto soltanto l’Ancona fuori.