Il diritto sulla successiva rivendita è sfumato, visto che il club non esiste più. Ma il suo vecchio presidente vuole quei soldi, e sono tanti. Il Chievo rischia di trovarsi con un pugno di mosche in mano dopo il procedimento legale avviato con l’Inter che non vuole riconoscere a Luca Campedelli nove milioni e 750mila euro, la metà della vendita al Genoa del 22enne attaccante ora all’Empoli cresciuto al Bottagisio dai pulcini fino ai giovanissimi.
il caso
Vecchio Chievo, Campedelli chiede all’Inter dieci milioni per la rivendita di Pinamonti
Si punta su una carta privata
Un accordo scritto su un pezzo di carta nel 2014, tra l'allora ds gialloblu Giovanni Sartori e Rinaldo Ghelfi, all’epoca amministratore delegato dell’Inter, in base alla quale al Chievo sarebbe spettato il cinquanta per cento dell’eventuale cessione a titolo definitivo di Pinamonti, nel 2019 dato al Genoa in prestito con obbligo di riscatto, poi regolarmente esercitato per diciannove milioni e mezzo. Il primo grado ha dato ra- gione all’Inter, l’udienza d’appello è fissata per oggi al Tribunale di Verona. L’operazione Pinamonti, come riferisce oggi L'Arena, in queste settimane è finita, insieme ad altre, nel mirino dei trasferimenti sospetti dell’Inter fra il 2017 ed il 2019 sui quali indaga la Finanza per verificare presunte plusvalenze gonfiate in un filone comunque indipendente dalla questione che coinvolge nello specifico il Chievo. Già nel 2020 l’Inter si riprese Pinamonti, acquisendone l’intero cartellino dal Genoa dopo una stagione da 34 presenze e 7 gol. E ancora oggi proprietaria del suo cartellino. Oggi Pinamonti (classe '99) gioca nell'Empoli, in prestito.
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