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Antonio Paoli (staff medico Padova): “Protocollo sanitario inapplicabile in C, serve un’altra soluzione. E attenzione al rischio infortuni in caso di ripresa”

Antonio Paoli (staff medico Padova): “Protocollo sanitario inapplicabile in C, serve un’altra soluzione. E attenzione al rischio infortuni in caso di ripresa”

Antonio Paoli, responsabile dello staff medico del Calcio Padova, è intervenuto ai nostri microfoni sulla questione del protocollo sanitario, che in serie C sembra rappresentare un ostacolo insormontabile, in vista di un’eventuale ripresa:...

Redazione PadovaSport.TV

Antonio Paoli, responsabile dello staff medico del Calcio Padova, è intervenuto ai nostri microfoni sulla questione del protocollo sanitario, che in serie C sembra rappresentare un ostacolo insormontabile, in vista di un'eventuale ripresa: "È semplicemente irrealizzabile - spiega - non tutte le società di questa categoria possono attrezzarsi. Noi ci siamo subito organizzati con gli spogliatoi separati e la rilevazione della temperatura, ma poi servirebbe uno staff medico disponibile h24. E in Lega Pro i medici dei club fanno anche altro, non sono totalmente dedicati alla squadra come in serie A e, in parte, in B. Domani sera avremo noi rappresentanti degli staff medici una riunione con il presidente di Lega Pro Francesco Ghirelli, dirò che bisogna trovare una soluzione più abbordabile e che nel contempo tenga conto della salute degli atleti". Il coronavirus ha dimostrato di poter colpire anche giovani sportivi, vedi il caso di Sambia (23enne del Montpellier, appena uscito dal coma causa Covid-19): "Anche per un soggetto sano e allenato c'è una percentuale di rischio. Ma questo virus non sparirà all'improvviso, dovremo per un periodo conviverci. Passata la fase emergenziale, bisogna pensare a come riprendere lo sport. Se da una parte sono tutti concordi a giocare a porte chiuse, è evidente che in campo il distanziamento non è fattibile. Aspettando il vaccino, serviranno farmaci che agiscano sulla patologia". Infine una battuta sulla possibilità di giocare in piena estate: "Si può fare - dice Paoli - abbiamo visto Mondiali giocati con alte temperature. Ma bisogna arrivare in condizione: dopo due mesi di stop il rischio infortuni è alto senza un'adeguata preparazione, anche se i giocatori si sono allenati da soli. Due settimane di allenamento prima di giocare non le ritengo sufficienti".