Faedo come Liguori, il calcio vissuto prima di tutto come divertimento

Dopo Liguori, ecco un nuovo uomo-copertina per il Padova, Carlo Faedo. Con il suo guizzo finale, ha salvato il derby e dato nuove energie alla squadra nella difficile rincorsa al Mantova. Lo abbiamo già potuto conoscere in questi primi due mesi al Padova, fisico asciuttissimo ma esplosivo (alla Sinner), buona capacità con i piedi nonostante il suo ruolo di difensore, ma soprattutto tanta passione per il calcio. Quello giocato, non quello chiacchierato. Perchè lui stesso, in diverse occasioni (per ultima, la conferenza stampa post partita) ha fatto sapere di non seguire il calcio dei grandi: nessun modello, nessuna partita guardata sul divano. Il calcio da spettatore sostanzialmente lo annoia.

Un atteggiamento (in realtà più frequente di quello che ci si immagina nella nuova generazione di calciatori) che porta ad avere il giusto distacco emotivo. Si è visto nel derby: è stato decisivo proprio lui, debuttante in categoria (due anni fa in Eccellenza con il San Martino Speme). "Magari è anche un difetto - la sua autoanalisi - perchè dai grandi si può imparare, studiare. Ma proprio non riesco a guardare ad esempio la serie A, e quando qualcosa la si fa contro voglia è meglio lasciar perdere". Intanto però Faedo, che ha lo stesso modo da ragazzino entusiasta di approcciare questo sport, proprio anche di Liguori (guarda caso un altro protagonista dell'annata), questo hobby dovrà prenderlo molto sul serio. Gli studi rallenteranno un po' per forza, perchè il talento è troppo per essere lasciato in disparte. Che dire, bravo ancora una volta il Padova ad averci "visto lungo".

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