L'allenatore

Mandorlini-Padova, non era destino. Ecco perchè è un bene voltare pagina

Redazione PadovaSport.TV

Numeri alla mano il Padova di Mandorlini sarà ricordato come una corazzata (79 punti, primo posto alla pari del Perugia, miglior attacco, 68 reti e miglior difesa, 26). Mandorlini ha valorizzato al meglio la qualità dei centrocampisti in rosa, non rinunciando a Germano, arretrato e reinventato con buoni risultati terzino destro, e mandando Della Latta e Ronaldo in doppia cifra. I problemi con la punta sono stati nascosti dalla capacità degli esterni ad andare in rete, ancora più evidente a gennaio con l'arrivo di Chiricò. Nonostante alcuni passaggi a vuoto, la squadra ha saputo reagire ai momenti complicati, mantenendo un'ottima continuità di rendimento. La sua lunga esperienza è stata molto utile ad Avellino, quando nella surreale partita di ritorno (per il clima creatosi attorno alla partita) ha saputo trasmettere tranquillità alla squadra facendo un po' da parafulmine. Nonostante la promozione sfiorata due volte, prima dalla porta principale poi dalla via secondaria (finale playoff) ci sono però anche delle ombre sulla stagione di Andrea Mandorlini, che ha guidato un'autentica fuoriserie fallendo l'obiettivo finale. >> Sfoglia le schede per continuare a leggere

tutte le notizie di