Lo stadio

Nuova curva Euganeo, indagati anche due funzionari del Comune di Padova: i dettagli

Stadio Euganeo
Emergono dettagli preoccupanti sull'assegnazione dei lavori. Ipotesi di turbativa d'asta e subappalto illecito

Redazione PadovaSport.TV

Nonostante le continue promesse dell'assessore Diego Bonavina, la nuova curva dell'Euganeo non è stata consegnata in tempo per la finalissima playoff e in mondovisione, contro il Palermo, è finito un cantiere vuoto  (la differenza con uno stadio vero, il Barbera, si è vista poi la domenica successiva) con un colpo d'occhio che ha fatto male all'immagine di tutta la città. Ma ora emergono altri dettagli molto preoccupanti sul progetto nuova curva, con l'ipotesi di turbativa d'asta e subappalto illecito (sono indagati due funzionari del Comune di Padova del settore Lavori pubblici e due imprenditori che hanno eseguito lavori nel cantiere di viale Nereo Rocco).

Euganeo, favorita la ditta vincitrice?

Secondo gli elementi acquisiti fino ad ora la ditta che ha vinto l'appalto in prima battuta avrebbe subappaltato alcuni lavori ad un'altra ditta senza la preventiva e necessaria autorizzazione come prevede la legge Rognoni-la Torre che, vietando il subappalto integrale e comunque non superiore al 40% del valore complessivo del cantiere, ha posto dei rigorosi paletti per evitare infiltrazioni mafiose. Quanto alla turbativa d'asta l'ipotesi è che sia stata in qualche modo favorita la ditta vincitrice che, nel dicembre 2020, si era aggiudicata l'appalto da 5,8 milioni di euro con un'offerta al ribasso del 6% anche grazie alla promessa di tempi record di consegna. La nuova curva dello Stadio con annessi palazzetti, la copertura e lavori di manutenzione aveva un cronoprogramma di realizzazione in tre stralci per un valore totale di 5 milioni e 800 mila euro. Le indagini sarebbero scattate in seguito ad un esposto arrivato sul tavolo del pm Benedetto Roberti che ha incaricato così la Guardia di Finanza di fare accertamenti. Il 9 giugno gli addetti alle pulizia trovano microfoni e una microcamera negli uffici del settore pubblico e scatta così la denuncia. Il giorno seguente le Fiamme Gialle mettono a segno una perquisizione con relativo sequestro di documentazione.

 

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