Nuovo corso Padova, buone premesse. Ora non si può sbagliare il mercato

Il nuovo Padova riparte con un socio in più nel motore (con il 25%), un budget di tutto rispetto per la categoria (4 milioni) e la continuità tecnica (stesso ds e quasi certamente stesso allenatore). Perchè essere contenti e perché no, vediamo nel dettaglio.

Si può essere contenti perchè l'addizione in società è di una persona competente, senza secondi fini (visibilità, business...), appassionata. Francesco Peghin è prima di tutto un tifoso del Padova, ma è anche un esperto dirigente sportivo. Il budget non è da ammazza-campionato, ma dà sicuramente la possibilità al ds Mirabelli di costruire una squadra in grado di lottare per il primo posto, quello sarà l'obiettivo primario anche se non dichiarato apertamente (ed è meglio così). La società è solida e con la cessione di Vasic in pratica si auto-sosterrà per questa campagna acquisti estiva (poi, se le cose andranno bene, non è detto che Oughourlian non incrementi questo budget iniziale). La permanenza di Alessandra Bianchi come AD è un'ottima notizia per il Calcio Padova, come la continuità tecnica (se verrà confermato come sembra) rappresentata da Torrente in panchina.

I punti a sfavore invece riguardano il rapporto tra la società, in particolare il ds Massimiliano Mirabelli (confermato) e parte della tifoseria. Rapporto che va assolutamente ricucito, e le eventuali incomprensioni appianate. Il budget permette di costruire, come detto, una squadra da vertice ma non bisogna assolutamente sbagliare il mercato. Non c'è margine per scommesse troppo azzardate oppure scelte tecniche palesemente sbagliate. L'anno che verrà Mirabelli dovrà confezionare il suo personale capolavoro per portare il Padova in B. Potenzialmente si può costruire una squadra da primo posto, ma se si fanno errori sul mercato si può rischiare una stagione di sofferenza.

(Nella foto il nuovo presidente Francesco Peghin con la moglie Alessia)