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Padova, che reazione con la Juve Stabia! Ma c’è ancora qualcosa da aggiustare

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Con un po’ di esperienza in più e qualche errorino in meno il Padova potrebbe trovarsi più in alto in classifica. Ma va bene così. Benissimo. Il ritorno in Serie B è un processo che dev’essere graduale, per poi rimanerci. Non si può...
Pietro Zaja
Pietro Zaja Redattore, telecronista 

Con un po’ di esperienza in più e qualche errorino in meno il Padova potrebbe trovarsi più in alto in classifica. Ma va bene così. Benissimo. Il ritorno in Serie B è un processo che dev’essere graduale, per poi rimanerci. Non si può nascere imparati e anche dagli errori si passa per apprendere. Dopo sei lunghi anni in Serie C, ritrovarsi dopo nove giornate al decimo posto non era facile da pronosticare. Andreoletti, ha detto, ci avrebbe messo la firma. Ma si può crescere ancora, migliorare, eliminare sbavature scolastiche e puntare più in alto. Perché si può fare e questo primo scorcio di campionato lo ha dimostrato. Consci, però, del fatto che l’obiettivo primario dev’essere quello di mantenere la categoria, con umiltà e testa. Ma questo Padova non dà l’impressione di poter sbandare, perché Andreoletti riesce a mantenere la barra dritta e perché il giusto mix tra neofiti della B e giocatori più esperti garantisce un solido equilibrio di squadra. Lo si è visto anche ieri contro la Juve Stabia, in un bel pomeriggio di sole che poteva trasformarsi in un incubo per il Padova. Poteva, appunto, perché alla fine non è andata poi così male per come si era messa. Il Padova (qui le nostre pagelle biancoscudate) ha tenuto il ritmo di una squadra propositiva e bella da vedere, non è crollata e con la sua forza ha poi reagito allo svantaggio.

Le scelte tattiche e di formazione di Andreoletti per Padova-Juve Stabia

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Due moduli speculari (3-5-2 in partenza), quelli di Padova e Juve Stabia. Interpretati in maniera diversa. Le Vespe di Ignazio Abate cercano di dominare il gioco e il possesso palla mantenendo lo schieramento iniziale (e ci riescono bene), il Padova di andare in porta con più velocità e profondità allargandosi in ampiezza. E così la squadra torna a interpretare la gara con il 4-2-4, abbandonato nelle ultime due uscite con Bari e Catanzaro. Davanti a Fortin, quindi, Faedo, Sgarbi e Perrotta slittano leggermente a destra, per permettere all’esterno di sinistra Ghiglione (in difficoltà sull’out mancino) di abbassarsi, e a quello di destra, Capelli, di alzarsi in linea con Buonaiuto, Bortolussi e Varas. L’ecuadoriano, infatti, dal ruolo di mezzala sinistra al fianco di capitan Crisetig e Fusi, si apre proprio a sinistra, formando il più classico dei 4-2-4. Ormai lo conosciamo. Rispetto alla presenza di Lasagna, però, Buonaiuto si abbassa a più riprese per aiutare in fase di costruzione e per cercare di impensierire la Juve Stabia tra le linee. Una mossa che funziona a tratti, perché Buonaiuto di occasioni vere e proprie non ne ha mai avute. La partita dei biancoscudati non è facile (gli stabiesi vanno forte), ma riescono a reggere, a imporre il proprio gioco coinvolgente per diversi tratti del match e poi a reagire nel momento di più grande difficoltà, quando gli ospiti segnano l’1-2 nella ripresa. Forse il pallone poteva viaggiare con più pulizia, come sottolineato da Andreoletti dopo la gara. In ogni caso, nulla di così preoccupante, vista la portata e la buona condizione dell’avversario.

La fase difensiva e i due gol subiti

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In fase difensiva, invece, il Padova si arrocca in un 5-3-2 quando la Juve Stabia attacca, con Capelli e Ghiglione che rimangono in linea con il terzetto difensivo, mentre Bortolussi e Buonaiuto guidano una prima pressione leggera per poi staccarsi dal blocco basso arretrato per non permettere alle Vespe di alzare troppo il baricentro della squadra con i centrali difensivi. Strategia ancor più evidente quando scende sul terreno di gioco Lasagna. Buonaiuto, infatti, tende ad abbassarsi più spesso rispetto all’ex Verona. Il blocco basso, formato dai tre centrocampisti e dai cinque difensori, cerca di compattarsi quando gli avversari attaccano, ma nell’unica occasione in cui il Padova alza veramente molto la pressione e quindi scompone le linee di difesa, la Stabia fraseggia alla perfezione e passa a sinistra, con Cacciamani che immobilizza Ghiglione in area con una finta e poi imbuca alle spalle di Fortin a inizio recupero nel primo tempo. Penetrata anche a destra la difesa nella ripresa (68’), a retroguardia schierata, su una situazione che si poteva gestire meglio e con più cautela. Non esenti da tutte le colpe Sgarbi, Perrotta e Fortin, uscito un po’ scomposto e forse non del tutto in posizione ottimale. Per il resto la difesa ha retto, Andreoletti si è detto soddisfatto, anche se qualche svista poteva essere evitata.

Bortolussi è una sentenza: in Padova-Juve Stabia la prima doppietta in B

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Solo Gliozzi del Modena ha segnato più di lui. Con 5 reti in 9 partite, Bortolussi è il secondo miglior marcatore del torneo assieme a Moncini del Bari, in gol proprio contro il Padova. “Bortogol” si porta a casa la prima doppietta in cadetteria, oltre che una valanga di elogi e complimenti. Meritatissimi, perché Bortolussi si spende come un terzino, fa a sportellate con tutti senza mai lamentarsi, ma lì davanti è cinico e spietato. Prima trasforma alla perfezione un calcio di rigore su cui Confente, che indovina l’angolo, non può nulla al 17’. E poi, con una lucidità impressionante, sorpassa ancora il portiere ex Vicenza con uno scavino incredibile su assist magistrale di Fusi per pareggiare i conti al 73’. Una rete non scontata, con il Padova sotto nel punteggio con la Juve Stabia, che dimostra la freddezza e la grande condizione fisica e mentale del classe ’96, alla primissima esperienza in B. Tutti gli altri attaccanti sono ancora a secco, Bortolussi no. E menomale. In attesa delle fiammate di Lasagna, Buonaiuto, PapuGomez e anche Seghetti, che prima o poi troverà il suo spazio.

La reazione da vera squadra e cosa va migliorato

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Vantaggio padovano, doppia Juve Stabia. Pareva chiusa, ma la forza d’animo della squadra di Andreoletti si è rivelata ancora un fattore determinante. Il Padova è una squadra forte mentalmente, piena d’entusiasmo e di voglia. D’altronde i debuttanti in B altro non vogliono che mettersi in mostra, gli altri rilanciarsi. Il giusto miscuglio per poter affrontare serenamente la stagione. Andreoletti è riuscito a infondere nei giocatori una fame incredibile: Fusi corre come un pazzo e si getta su tutti i palloni, Bortolussi idem, Capelli è un treno, i subentrati entrano sempre con il piglio giusto. Insomma, la squadra è in salute anche nella testa e questo è importante. Certo, degli aggiustamenti da fare ci sono. Come nella gestione dei momenti, che è fondamentale. Servono più lucidità e meno foga agonista. In sintesi, esperienza. Verrà acquisita solo con il tempo e con lo scorrere dei minuti in campo. Ma il Padova è già a un buon punto.