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Padova-Legnago, sfida tra migliori amici. Bulevardi: “Con Hraiech giocavamo sulla spiaggia di Mazara del Vallo”

Redazione PadovaSport.TV

 La rovesciata di Bulevardi

La rovesciata di Bulevardi

"I miei genitori - racconta Bulevardi, intervistato da L'Arena - mi hanno sempre insegnato che nessuno ti regala mai niente. È così nella vita, è così la domenica. È logico che loro sulla carta siano più forti di noi. Vogliono vincere il campionato e ne hanno le qualità. Bisogna essere realisti. Noi però abbiamo fame. La vedo ovunque. Anche nell’atteggiamento dei più giovani, nelle loro ambizioni. Sono sincero, non mi aspettavo di partire così bene. Quel che abbiamo ottenuto finora però ce lo siamo meritato fino in fondo",  la sintesi di Bulevardi, da bambino pazzo di Ronaldinho e adesso a seguire passo, passo i modelli Vidal e Nainggolan, ai tempi di Siena fino alle soglie della finale per andare in B contro il Cosenza e saltata per squalifica dopo due ore di battaglia e la vittoria ai rigori in semifinale contro il Catania.

Domenica, dopo il gol alla Triestina, s’è inginocchiato e alzato le mani indicando il cielo. «È stata una liberazione, dopo tutto quello che ho passato. Soprattutto un punto di partenza. Ringrazio Dio per la mia prima gioia con la mia nuova maglia», la dedica di Bulevardi, profondamente credente come racconta uno dei tre tatuaggi: «Non dimenticare mai chi sei e da dove vieni», la sua regola di vita, per ora rispettata in pieno. Gran giocatore per la Lega Pro, a 25 anni con 151 presenze in C nonostante un sacco di guai. Superati tutti. Ora non gli resta che la sfida con l’amico Hraiech.

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