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Padova, Mirabelli: “In estate segnale chiaro, qui spazio solo per chi mette la squadra al primo posto”

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Il ds biancoscudato ha fatto un bilancio delle prime dieci giornate, toccando vari argomenti. E sulle rivali: "Qualcuno aveva dichiarato di ammazzare il campionato..."

Redazione PadovaSport.TV

Massimiliano Mirabelli è onesto e lo ammette candidamente nella nostra intervista. Non si sarebbe mai immaginato, dopo dieci giornate di trovare il Padova a pochi punti dalla vetta, con tanto entusiasmo attorno alla squadra e con i nomi dei giovani biancoscudati sulla bocca di tutti: "Certo, noi ci speravamo, ma è andato tutto oltre le più rosee aspettative - dice il ds del Padova, ai nostri microfoni -  bisogna dire la verità. Quello che mi sta davvero piacendo, guardando questa squadra giocare e seguendola durante la settimana, è che non emerge un singolo, si sta lavorando per essere squadra. Sono tutti dentro al progetto aldilà di chi gioca di più o di meno. E quotidianamamente stiamo crescendo sotto questo aspetto, non deve mai emergere l'io ma il noi. Chi reclama, chi cerca il personalismo, non avrà spazio, anzi, lo dico chiaramente, se capita lo sbatto subito fuori dal progetto".

Il direttore ci tiene a sottolineare come la chiave di volta che sorregge tutta la costruzione, quest'anno, è data proprio dalla condivisione del progetto e dalla voglia di mettersi a disposizione. Senza di quella, si rischia di essere una squadra normale, che può perdere contro chiunque, e lo si è visto. "La scelta di mettere fuori dal progetto alcuni giocatori quest'estate ha dato subito un segnale netto e preciso. Chi sta con noi deve dare tutto, sposando la causa fino alla fine" rafforza il concetto Massimiliano Mirabelli. E anche in campo, per come intende il gioco Caneo, le colpe vanno sempre suddivise: "Prendiamo troppi gol? Non è colpa della difesa. Così non è colpa dell'attaccante se non facciamo gol. Dobbiamo mentalizzarci sul fatto che siamo una squadra, dobbiamo piuttosto essere più scaltri e furbi nella nostra area e in quella avversaria. Le sconfitte ci devono insegnare, non sono d'accordo con chi usa l'espressione voltare pagina. Teniamoci la rabbia, altro che voltare pagina. Ce la dobbiamo portare in ogni gara la rabbia di Crema o della partita con il Novara, che potevamo vincere".

La classifica per adesso dà chances ancora a tutti. Forse solo la Triestina è rimasta fuori dai giochi. Mirabelli spiega: "Ma io ci metto anche la Triestina, che ha investito tantissimo. Ha una signora squadra, hanno speso tanto. Ci sono squadre che magari dovevano ammazzare il campionato, anche per dichiarazioni loro, vedi Vicenza e Pordenone, e per ora non è così. Ma anche la Feralpi... Siamo tutti lì, c'è ancora grande equilibrio. E non esistono squadre materasso. Per noi diventa fondamentale affrontare le partite nella maniera giusta, già lunedì con il Piacenza. È una squadra che ha dei valori importanti, se non la affrontiamo come se fosse prima in classifica faremo fatica. Dobbiamo scendere in campo per essere tutt'uno con i nostri tifosi. Il nostro tifoso deve uscire dallo stadio riconoscendosi nella sua squadra, aldilà del risultato, questa per noi è una grande conquista".

Si dice che Oughourlian sia pronto a investire a gennaio se le cose continuassero ad andare bene. "Sì, è molto contento. È sempre molto presente, ha in mente di fare qualcosa di importante. Siamo ripartiti più forti. Ricordatevi che è un uomo di successo e un uomo di successo non lascia le cose a metà. Bisogna solo mettersi alle spalle un triennio passato a spendere e spandere, ergendosi sempre come la grande squadra da battere. E non si è ottenuto niente. Questo è un nuovo ciclo, avevamo pesi importanti da eliminare e lo abbiamo fatto. Altri ne abbiamo ancora in rosa e li elimineremo". Poi un accenno a quanto si diceva in apertura: "I giovani in evidenza? Sì, mi stanno contattando, sono sulla bocca di tutti. Ma chi è dentro al progetto rimane con noi".

 

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