Va riconosciuto, senza troppi giri di parole, quando un giocatore si mette in mostra, scende in campo con lo spirito giusto, si sacrifica e battaglia su ogni pallone. A maggior ragione se il calciatore in questione il campo lo ha visto poco. Davvero poco. Ma è normale così. Nel calcio si gioca in undici e l'allenatore deve fare delle scelte. In più, condividiamo la strategia di Andreoletti: toccare degli equilibri che si sono creati con il passare dei minuti in campo, in particolare in uno dei reparti più delicati come quello difensivo, non è mai facile. E per questo, per quasi tutto l'inizio della stagione, nel terzetto arretrato patavino si sono visti dal 1' Faedo, Sgarbi e Perrotta. I tre moschettieri hanno garantito solidità e sicurezza all'intera squadra, ma con i pieni rientri di Belli e Pastina e con la grande maturazione di Villa, chissà che le gerarchie del Padova, pian piano, non possano cambiare. E proprio di Lorenzo Villa vogliamo parlare. La sua prova di sabato contro il Südtirol (qui l'analisi completa della partita), infatti, è stata semplicemente impeccabile. E non era facile. Perché Merkaj e Odogwu sono due clienti molto scomodi, soprattutto per la loro struttura fisica. E perché mantenere il livello dei suoi compagni di reparto, se non addirittura superarlo, non era una passeggiata.
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Villa alla conquista del Padova: una super prestazione può cambiare le gerarchie?
Lorenzo Villa alla conquista del Padova: l'impegno viene sempre ripagato
—Schierato un po' a sorpresa titolare sul centro-sinistra della difesa a tre, Lorenzo Villa non ha fatto rimpiangere Perrotta nella partita del Padova di sabato contro il Südtirol di Fabrizio Castori (1-1). Una scelta non scontata quella di Andreoletti. Il difensore classe 2003, infatti, fino a quel momento, era sceso in campo in sole tre occasioni. Con il Vicenza in Coppa Italia, uscendo all'intervallo, con l'Empoli, per tutti i 90' all'esordio in Serie B, e con la Virtus Entella, solo per gli ultimi 9' di gioco. Un totale di 144' disputati prima di sabato. Pochi. E siamo onesti, non aveva proprio impressionato. Anzi, era parso un po' in difficoltà. Ma ci può stare: è giovane (22 anni), si è appena trasferito in una nuova piazza ed è alla prima esperienza in cadetteria. Nelle ultime settimane, però, ha lavorato con umiltà e voglia e il mister lo ha premiato, dandogli fiducia. Di questo siamo certi, perché Andreoletti lo conosciamo. Se un ragazzo gioca è perché se lo merita.
Una prestazione che fa riflettere Andreoletti
—E per questo Villa è sceso in campo all'Euganeo dal 1', facendo a sportellate con chiunque e arginando precisamente quasi tutte le avanzate tirolesi sulla destra d'attacco avversaria. Ma soprattutto, mettendoci quell'agonismo che, onestamente, gasa. Non ha mai tirato indietro il piede ed è pure andato muso contro muso con Pecorino nel finale. Magari tra i due è rimasto qualche strascico dai tempo della Juve Next Gen, ma poco importa. L'atteggiamento dimostrato è quello corretto. In più, come ha precisato Andreoletti nel post partita, Villa è il difensore centrale più veloce della rosa e per questo potrà tornare molto utile alla causa biancoscudata, in un campionato imprevedibile in cui avere caratteristiche differenti nel proprio roster è un enorme vantaggio. Quel che è chiaro, però, è che l'ottima prestazione di sabato ha dato nuove certezze al Padova e ad Andreoletti, che ora può definitivamente contare anche su Villa. Sta a quest'ultimo, adesso, continuare a pedalare a testa bassa e con umiltà. Un valore che sembra appartenergli, per quel poco che l'abbiamo conosciuto e visto in campo.
Come possono cambiare le gerarchie del Padova
—Il tour de force dell'ultima settimana, con tre partite in sei giorni, ha senza dubbio aiutato Andreoletti a variare i suoi interpreti. Anche in difesa, dove sono state più che positive le risposte date dai suoi giocatori, soprattutto da Villa. I titolari, al momento, dovrebbero in ogni caso rimanere Faedo, Sgarbi e Perrotta. Terzetto ormai collaudato che anche a Mantova sabato dovrebbe essere riproposto, a meno di problemi fisici o di sorprese. Subito dietro, però, c'è proprio Villa, che ha scavalcato Belli e Pastina nelle gerarchie. E se Villa si dovesse confermare a questo livello anche nelle prossime uscite, chissà che il tecnico non possa affidarsi con più facilità alle sua caratteristiche, non solo a partita in corso. Se toccare gli equilibri e gli automatismi dietro, fino a sabato era quasi impensabile, per Andreoletti adesso potrebbe diventare più semplice mettere mano al proprio pacchetto arretrato. In attesa della miglior condizione fisica di Belli e Pastina. Il primo è partito titolare in tre occasioni quest'anno, ma è sempre stato sostituito per infortunio (contro Empoli e Spezia), tranne in Coppa Italia con il Vicenza. Mentre Pastina si è visto solo contro il Lane per 45' minuti. Poi è stato sostituito. A loro il compito di (ri)mettere in difficoltà Andreoletti nelle scelte. Proprio come ha fatto Villa.
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