Padova Sport
I migliori video scelti dal nostro canale

pddintorni

Padova e le manifestazioni di interesse: chi dà notizie e chi invece spara alle quaglie

Padova e le manifestazioni di interesse: chi dà notizie e chi invece spara alle quaglie - immagine 1
Si torna a parlare di possibile cessione del pacchetto di maggioranza, proviamo a fare un po' di chiarezza
Stefano Viafora
Stefano Viafora Direttore responsabile 

Ma il Padova potrebbe cambiare proprietario? Facciamo chiarezza innanzitutto su un punto. Ogni società professionistica riceve ogni anno in media una decina di manifestazioni di interesse. Il Padova non fa eccezione, lo abbiamo visto durante la gestione di Joseph Oughourlian in diverse occasioni (solo quelle emerse pubblicamente): prima il tentativo di ritorno di Roberto Bonetto, poi il vicentino Molon. Per manifestazione d'interesse si parla di un imprenditore o di una cordata di imprenditori o di un Fondo di investimento che contatta la società e, magari, fa anche un'offerta (magari ridicola e irricevibile, ma comunque un'offerta). Anche semplici sondaggi, come quello di qualche mese fa di Stefano Zarattini, che ha già dimostrato di sapere come vincere nello sport, per acquisire delle quote del Padova. Solo un pour parler, una chiacchierata.

A Padova c'è però chi spara alle quaglie con l'ansia di perdersi una notizia. Giubbotto mimetico del giornalismo d'assalto e via... si spara nel buio, col solo obiettivo di dire “sono stato il primo”. Primo sì, ma a raccontare il nulla. Prima il misterioso imprenditore padovano che "prima della fine dell'anno (era il 2024)" avrebbe dovuto acquisire quote importanti della società. Falso. Era un rodigino, l'operazione era già stata fatta ad agosto: Giorgio Brigo, dentro con il 3.75%. Nessun terremoto. Poi il solito Banzato, pronto a entrare ogni anno nel Padova. Stessa fonte. Falso. Poi una misteriosa cordata di italo americani, con origini toscane. Falso. Infine una cordata di americani guidata da un imprenditore di origini padovane. Falso. Rigorosamente senza fonti, senza nomi, ma con tanti “potrebbe”, “si dice”, “voci vicine all’ambiente”. Insomma, un festival del condizionale, in attesa che qualcuno – magari davvero interessato – si faccia avanti. L'importante è che il pezzo esca. Contenuto? Dettagli? Verifiche? Accessori opzionali.


Fortunatamente, non tutti hanno ceduto al richiamo dello scoop fantasma. Ieri il bravo Leandro Barsotti, sul Mattino, con paziente lavoro di chi conosce le dinamiche del calcio e ne capisce i tempi, ha pubblicato nomi e cognomi, delineando un quadro più realistico, concreto e, soprattutto, verificabile. Cose normali, per chi fa giornalismo. La manifestazione di interesse sarebbe del fondo Primera Capital, che punta al 70% di Oughourlian. Valore stimato: tre milioni. Il fondo è gestito dai manager Ori Sasson e Dhiraj Shah. Altra manifestazione di interesse da catalogare tra le tante che poi si risolvono in un nulla di fatto? Molto probabile. Oughourlian dopo aver investito più di venti milioni, ha appena ottenuto la serie B e ora punta alla serie A (l'idea è quella di cedere la società nella massima serie). Appare più solido che mai al timone del club biancoscudato. Anzi, ci sarebbe anche il progetto per un nuovo stadio. Nell'attesa il brutto e contestato Euganeo sarà reso un po' più accogliente con i lavori di restyling (compresa l'installazione di un maxischermo in vista della serie B). Vendere la maggioranza a un Fondo di soli 100 milioni? L'offerta - secondo Il Mattino - è concreta. Ci sarebbe già stato un confronto. Oughourlian ha ascoltato anche Roberto Bonetto, a Parigi. Per poi dirgli "no, grazie".

C'è sicuramente da tenere in considerazione il rapporto sempre più logoro tra Joseph Oughourlian e l'amministrazione comunale. Il finanziere franco-armeno è stanco dei continui paletti e delle raffiche di "no" alle sue richieste. L'ultima goccia sarebbe la richiesta di lavori sulle reti di recinzione esterne alla curva ospiti dello stadio, mezzo milione di euro di ulteriori spese che avrebbe innervosito il finanziere. Già provato dalla difficoltà di realizzare un centro sportivo e dai lavori infiniti della curva dello stadio Euganeo. Ma questo basta per svendere una società su cui si è investito tanto, dopo aver appena iniziato a raccoglierne i primi frutti (la passione riaccesa della piazza, una categoria "più ricca", l'entusiasmo degli sponsor)? Oughourlian può arrendersi uscendo così, da perdente? Secondo noi, no.