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Padova, il turbinio di indiscrezioni e la voce della società (che manca)

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Aumentano le speculazioni su possibili movimenti societari, alimentate dall'assenza di comunicazioni ufficiali
Stefano Viafora
Stefano Viafora Direttore responsabile 

Un movimento vorticoso, intenso e continuo che si alza sempre di più. Voci, indiscrezioni, chiacchiere, alimentate dai tanti media presenti in città. Fazioni e squadre, chi da una parte, chi dall'altra. Piazza ancora una volta divisa, confusa e spiazzata dall'assenza di una traccia ufficiale, di una parola rassicurante. L'entusiasmo dei tifosi, all'alba di quella che potrebbe essere una nuova era per il Calcio Padova (il ritorno, finalmente, in serie B), sembra già svanito dopo i festeggiamenti per la promozione.

Sulla figura di Joseph Oughourlian, nonostante i risultati parlino chiaro con un campionato di altissimo livello vinto a fronte di una riduzione delle spese e della valorizzazione continua di talenti, rimangono ombre e dubbi, alimentati da una di quelle "fazioni" di cui sopra. Certo, il silenzio della società non aiuta. Anzi, favorisce le speculazioni. Quando le informazioni (ufficiali) sono scarse o assenti, le persone tendono a riempire il vuoto con le proprie interpretazioni. Però abbiamo imparato a conoscere stile e condotta dell'attuale proprietà: niente dichiarazioni su indiscrezioni giornalistiche, poco spazio alle parole e più ai fatti. Al 30 giugno sono effettivamente scaduti i contratti di alcuni giocatori e al 30 giugno puntualmente sono stati salutati e ringraziati i partenti (nessuna sorpresa, perchè su queste pagine da tempo vi avevamo già anticipato rinnovi e non rinnovi). Luglio è cominciato ieri e tutti ci aspettiamo in settimana gli annunci dei rinnovi e i primi movimenti ufficiali: acquisti e cessioni. A dieci giorni dalla partenza per il ritiro a Pieve di Cadore.


Uno, di ufficiale, c'è già: Mattia Fortin. Un'operazione importante, ma che, sempre per via del silenzio societario, si presta a diverse interpretazioni. In pratica si tratta del "travaso" di un cartellino di sicuro valore da un club (Padova) a un altro club (Lens) del "network" calcistico di Oughourlian. Ma essendo la stessa proprietà, come è stato quantificato l'effettivo valore del cartellino? È un'operazione a vantaggio del Padova (con il prezzo reale riconosciuto al club che lo ha cresciuto e valorizzato) o a favore del Lens (con un prezzo simbolico riconosciuto, per poter garantire in futuro una ricca plusvalenza ai francesi?).

Il Padova è in vendita?

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Anche quest'anno vanno registrate indiscrezioni riguardo all'avvicinamento di nuovi soggetti al club biancoscudato. Fisiologico, come abbiamo sempre scritto. Due anni fa era uscito allo scoperto l'imprenditore vicentino Marino Molon, ascoltato, ringraziato e infine "accompagnato alla porta". Altri imprenditori, gruppi di imprenditori e anche fondi di investimento si sono avvicinati all'attuale proprietario del Padova in questi anni, in modo magari più silenzioso. In queste settimane sono emersi sulla stampa due nomi. Il primo è l'imprenditore Marcelo Figoli, sbarcato nel calcio a fine dicembre 2023, con l'acquisizione del Burgos FC (seconda divisione spagnola). Tra i beni del suo "conglomerato" imprenditoriale figurano Radio Rivadavia, la seconda emittente radiofonica più grande dell'Argentina, promotrice dei tour mondiali di Shakira e Luis Miguel, parchi di divertimento e aziende alimentari ed energetiche. Il secondo, per alcuni più avanti nella trattativa, è quello dell'ingegnere padovano Sebastiano Tevarotto, che tratterebbe per conto del fondo Primera Capital (di cui abbiamo parlato qui), assistito dall'avvocato Domenico Bordieri, che sarebbe tra l'altro vicino all'attuale assessore allo sport Diego Bonavina. Bordieri (appassionato di rugby, un passato da presidente delle Zebre e avvocato dell'ex presidente della FIR Marzio Innocenti) sarebbe anche candidato, in questo progetto presentato a Oughourlian, a un ruolo apicale all'interno del Calcio Padova. Questi due nomi usciti, Figoli e Tevarotto, hanno fatto e stanno facendo molto rumore attorno al Calcio Padova. La notizia è stata ripresa da altri media e il messaggio che viene veicolato è che il Padova è oggi una società calcistica in vendita. Addirittura c'è chi si è spinto, nei giorni scorsi, a dare per fatto l'affare tra Oughourlian e Primera Capital (attraverso Tevarotto). L'evidenza dei fatti smentisce però non solo che l'affare sia andato effettivamente in porto, ma anche che ci sia la volontà manifesta di vendere. Sebbene nel mondo di Joseph Oughourlian tutto abbia un prezzo (visto che speculazione e "trading" sono il suo pane quotidiano), il Calcio Padova, è bene chiarirlo, non è in vendita. Alle cifre proposte dai due soggetti citati (Figoli e Tevarotto), non c'è alcuna possibilità che il Padova possa essere ceduto.

Il ritorno di Banzato

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"Anche un orologio fermo segna l'ora giusta due volte al giorno". Vuoi vedere che alla fine, chi continua a tirarlo in ballo da anni, alla fine ci azzecca sull'ingresso in società del noto imprenditore padovano? Parliamo di Alessandro Banzato, anche in questo caso un nome legato a doppia mandata al mondo del rugby. Il padovano ha la palla ovale come primo amore, cosa ben nota, ma non disdegna neppure il calcio. Conosce bene l'attuale presidente Francesco Peghin e una proposta di sponsorizzazione per la serie B (come sponsor di maglia, si parlerebbe di un triennale a 300 mila all'anno) gli è stata recapitata. Non risulta invece al momento la possibilità per Banzato di acquisire quote rilevanti della società. Resta il fatto che, come scritto in apertura, fino a nuove dichiarazioni ufficiali sulla prossima stagione continueremo a registrare voci, indiscrezioni, ricostruzioni giornalistiche. La società, va detto, è però sempre stata coerente nel suo modo di comunicare (o non comunicare, se si preferisce). Una cosa possiamo dirvi con buona certezza: il silenzio di questi giorni non è indicativo di un imminente passaggio societario. Il Padova di Joseph Oughourlian è questo, con pregi e difetti. Prendere o lasciare.