Il Primo Cittadino ha condiviso il pensiero dell'assessora, l'attaccante non doveva giocare. Ma la società rimane prudente
Continua a far discutere il "caso Liguori", scoppiato dopo la condanna di primo grado all'attaccante del Padova e l'immediata convocazione per la gara contro la Giana Erminio. "Bisogna sempre, sempre e in ogni caso stare dalla parte delle donne che trovano il coraggio di denunciare una violenza e queste giovanissime donne hanno tutta la mia vicinanza. C’è un processo in corso ma come dico spesso sono sindaco e anche un nonno, capisco quindi nel profondo il sentimento e quanto ha espresso la nostra assessora» sono le parole del sindaco Sergio Giordani, al Corriere della Sera, che riprendono e condividono quelle dell'assessora Cristina Piva.
Piva aveva dichiarato (aprendo un caso anche politico): «Anch’io sono garantista, ci mancherebbe altro — ha replicato contrariata l’assessora alla scuola del Pd Cristina Piva rompendo il silenzio della giunta —. Ma in questo caso non stiamo parlando di un ragazzo che ha preso una multa di 50 euro: abusi sessuali su una minorenne. Di lei non ci si preoccupa minimamente?». Lo chiama doppiopesismo e non lo accetta. «Sono basita di fronte al silenzio dei dirigenti. L’eventuale pronunciamento della Cassazione potrebbe infatti arrivare anche tra 10 anni. Bel modo di essere garantisti e di assumersi le responsabilità».