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Padova, tre sberle che devono dare la sveglia: rodaggio a parte, serve più concretezza

Il Padova parte con tre scoppole che rovinano l’esordio da allenatore di Sullo e fanno ingoiare amaro i tifosi: si sperava di iniziare con il piede giusto, un sorriso dopo il pieno di sconfitte della stagione scorsa. Il Tombolato invece...

Redazione PadovaSport.TV

Il Padova parte con tre scoppole che rovinano l'esordio da allenatore di Sullo e fanno ingoiare amaro i tifosi: si sperava di iniziare con il piede giusto, un sorriso dopo il pieno di sconfitte della stagione scorsa. Il Tombolato invece resta un tabù: negli ultimi 8 anni solo Dal Canto è riuscito ad espugnarlo con quella che allora era una corazzata. Sì, vero che il Cittadella è di una categoria superiore e ieri sera in Coppa ha puntato sul gruppo dello scorso anno (in campo solo due nuovi acquisti, l'esterno Mora e il trequarti Gargiulo), ma la differenza tra le due squadre non può già essere quella indicata dal risultato.

Un 3-0, severo magari nelle proporzioni, ma che deve già far riflettere: alla prestazione generosa di Santini ha fatto da contraltare quella opaca di Mokulu, trattato non certo con i guanti di velluto dalla retroguardia del Cittadella. A sporadici buoni spunti di Rondanini (soprattutto) e Baraye junior (sa crossare e ha un bello scatto, quel ruolo è cucito su di lui), si contrappone l'incertezza di Cherubin (in ritardo su Diaw) e Kresic (meglio invece Pelagatti, che si candida a titolare). Luci e ombre anche a centrocampo, dove Ronaldo continua a dimostrare di avere un bel piede su punizione, mentre Castiglia e Germano devono ancora affinare l'intesa con i compagni. Dispiace vedere però certa svagataggine da chi subentra: Marcandella continua ad avere tante occasioni per dimostrare il proprio valore, le sfrutti meglio (o forse è più proficuo il prestito?).

Il 25 agosto è vicino, tredici giorni che i biancoscudati dovranno sfruttare per terminare la fase di rodaggio e iniziare a fare sul serio: contro la Virtus Verona, non c'è più spazio per esperimenti o, peggio, errori difensivi come quelli visti ieri sera al Tombolato. A Sullo il compito di trasformare un gruppo di buoni giocatori in una squadra.