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Cittadella, la mini-fuga dura poco. L’Alessandria è alle calcagna

Non c’è ancora la fuga. Colpa dell’Alessandria che ieri sera ha strapazzato per 4-0 il Mantova fuori casa (a segno Sartorio, Branza, Marconi, Fischnaller). L’Alessandria così è a meno due dai granata. Intanto tra i punti di forza del...

Redazione PadovaSport.TV

Non c’è ancora la fuga. Colpa dell’Alessandria che ieri sera ha strapazzato per 4-0 il Mantova fuori casa (a segno Sartorio, Branza, Marconi, Fischnaller). L’Alessandria così è a meno due dai granata. Intanto tra i punti di forza del Cittadella capolista c’è sicuramente Filippo Scaglia, a Pordenone capace di annullare lo spauracchio De Cenco. «Avere davanti il capocannoniere del campionato ha inconsciamente spinto sia me che Pascali ad alzare l’asticella dell’attenzione», spiega il centrale granata, che ha trascorso la domenica di riposo concessa da Venturato assieme a papà Giuseppe e mamma Elisabetta, giunti a trovarlo da Torino. «Ma sabato tutta la squadra si è espressa coralmente ad alto livello, permettendo ai singoli di dare il meglio». Dove può ancora crescere questo Citta? «Nella fase difensiva i movimenti della linea non sono ancora perfetti. E poi nella gestione della palla, anche se da questo punto di vista a Pordenone c’è stato un bel passo avanti: abbiamo avuto la voglia e la capacità di chiudere la partita. Non sempre ci siamo riusciti in passato». Ci faccia una classifica delle principali rivali. «Il girone è molto equilibrato ma, per la qualità della manovra espressa, al primo posto metterei la Reggiana. Al Tombolato ci ha messo in difficoltà: è una squadra che va aggredita, altrimenti diventa molto pericolosa. Per la qualità della rosa, credo che la più attrezzata sia invece l’Alessandria. E poi ovviamente ci sono Pavia e Bassano». Fermiamoci al Bassano, che appena un paio di settimane fa vi ha fatto penare in campionato e che affronterete giovedì sera in Coppa, al Tombolato. «La sua forza sta nella solidità di un gruppo che gioca assieme da anni e nella cattiveria agonistica, unita al talento di elementi come Misuraca e Iocolano». Proprio con la maglia del Bassano lei esordì nel calcio “vero”, nel 2011-2012. «Ho bei ricordi legati all’ambiente e alla città, e sono rimasto in ottimi rapporti con alcuni giocatori, come Proietti e Iocolano».